Per il secondo episodio di OLL In, la trasmissione di Radio Activa Plus dedicata alle idee, il presidente del Gruppo Activa, Lelio Borgherese, ha intervistato l’ex deputato e oggi editorialista del quotidiano La Verità, Daniele Capezzone.

Capezzone è partito dal suo nuovo saggio “Bomba a orologeria” per operare un’interessante disamina a 360 gradi della situazione politica e sociale del nostro Paese (e non solo): dalle priorità del governo Meloni al ruolo dell’Unione Europea, senza dimenticare la crisi dei sistemi rappresentativi e la valorizzazione del merito.

Emerge così che la “bomba a orologeria” che rischia di deflagrare nei prossimi mesi, era non solo prevedibile ma anche disinnescabile. A patto di avere ben chiari i piani e gli strumenti di intervento.

“A me sembrava chiaro da tempo che stavamo andando verso un autunno e un inverno difficilissimi – ha evidenziato Capezzone – La fiammata inflazionistica è partita esattamente un anno fa, la guerra poi ha fatto il resto. Non era difficile prevedere che in particolare le imprese e poi le famiglie italiane si sarebbero trovate in una situazione complicatissima. Eppure, lo si è negato per lungo tempo.”

Ma quindi è troppo tardi impossibile invertire la rotta? No, ammesso che si affrontino i problemi gradualmente e con una direzione ben definita: “Suggerirei al nuovo governo di non farsi defocalizzare – ha aggiunto Capezzone – […] Ipotizzando una lista di interventi di politica economica, in ordine di priorità, inizierei da una misura per mitigare le bollette. Poi, un intervento sulle tasse, un primo segno. Terzo: l’ombrello di protezione va allargato”.