“Applicare lo smartworking”. Questo il titolo dell’incontro promosso dal Club CMMC lo scorso 11 febbraio al quale hanno preso parte Arianna Visentini, Ceo e Fondatrice di Variazioni; Enrico Martino, Direttore Risorse Umane di Comdata; Fabio Di Giulio, General Manager di GGF Group; Paolo Ghezzi, Ceo Infocamere; e Lelio Borgherese, Co-Founder e Presidente di Network Contacts e del Gruppo Activa.
Secondo un recente studio della consulting agency Variazioni, saranno alternanza, flessibilità e appartenenza i tre elementi-chiave destinati a guidare la trasformazione delle organizzazioni verso uno smartworking più efficiente. L’analisi mostra inoltre che, nel 2021, è migliorata la fiducia dei manager verso i propri collaboratori rispetto al 2020 così come la produttività dei dipendenti e la capacità di delega.
“Lo smartworking è un nuovo modo di fare azienda e lavoro che va ben al di là della semplice ‘remotizzazione’ del lavoro domestico”, ha affermato Lelio Borgherese. “Comporta infatti una dimensione partecipativa che include un ‘allineamento’ di interessi tra committenti, datori di lavoro e dipendenti. Per questo abbiamo raggiunto un accordo sulla produttività che sposta l’accento sulle prestazioni quantitative e qualitative dei lavoratori nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi”.
“Allo stesso tempo smartworking non significa essere rinchiusi in casa e sconnessi l’uno dall’altro. Ecco perché continuiamo a migliorare la qualità degli spazi di lavoro, così da diventare nuovamente attrattivi per i dipendenti anche in sede. Come? Investendo – tra l’altro – su strutture collaterali come palestre, gameroom e minimarket”.
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